Un’altra serata magnifica per l’Italia olimpica. Vanessa Ferrari centra l’argento al corpo libero individuale a 30 anni e mostra come la ginnastica è cambiata. E tanto da quel 1928, anno in cui l’artistica tricolore salì sul podio di Amsterdam. L’Atletica 75 è molto coinvolta da questo risultato che abbiamo visto costruire sin dall’esordio. Sì.

Eh sì, perché nel 2003 Vanessa gareggiò proprio a Cattolica in occasione dei Nazionali UISP e si cimentò per la prima volta con l’esercizio al corpo libero con cui vinse il mondiale tre anni dopo. Enrico Casella ci disse “ricordatevi questo nome ragazzi, ne sentirete parlare”. E aveva ragione. Ha avuto ragione lui a puntare sulla Ferrari, esempio di talento, lavoro e determinazione. Carriera costellata di infortuni ma piena di soddisfazioni.

Noi non piangiamo di gioia per la medaglia di Vanessa, non solo, lo facciamo per tutti gli anni di impegno vissuti lontano dai riflettori, per gli inverni passati in palestra, per lo scatto di orgoglio dopo una caduta, per il complesso rapporto atleta-allenatore. Il suo mondo è anche il nostro mondo e lei ci ha dimostrato che ne vale sempre la pena di lottare. Aldilà della medaglia, è come si riempie la vita di uno sportivo a dare emozioni forti, la cosa più difficile da trasmettere.