Le emozioni non finiscono in Giappone. Risultati strabilianti per l’Italia e per la nostra amata atletica leggera. Il programma tecnico della regina degli sport ha mostrato finalisti di spessore e medaglie importanti. Un pensiero va anche al terzo posto di Giovanni Achenza, cattolichino ad honorem!!!

Partiamo proprio da un accenno sulla prestazione di Giovanni che, dopo Rio de Janeiro, conferma di essere un paratriatleta di livello internazionale. Doppio bronzo a distanza di cinque anni nella categoria PTWC che prevede nuoto, ciclismo e corsa. Raggiunto al telefono, ci ha fatto sentire un pò li con lui.

Analizzando i principali responsi del campo, l’atletica conferma le qualità di Assunta Legnante che all’esordio sorprende tutti con il record europeo di 40,25m nel lancio del disco F11, seconda solo alla cinese Zhang che ha bisogno del primato mondiale (40,83m) per superare la napoletana. Nel getto del peso, la sua predilezione da sempre, scaglia l’attrezzo a 14,62m e centra un altro metallo prezioso, l’argento; rimane un pizzico di rammarico per l’oro che va alla uzbeka (14,78m) in una giornata complicata dalla forte pioggia.

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Un’altra storica azzurra, Martina Caironi, atleta che ha la sua base a Bologna per motivi di studio e si allena al campo scuola “Baumann”, ha dato bella prova di sè. I suoi magnifici risultati nella categoria T63: salto in lungo 5,14m per l’argento, 100m 14″37 (in batteria). Con le sue compagne di avventura nei 100m, Ambra Sabatini e Monica Contrafatto, sbaragliano le avversarie già dalle batterie a suon di record mondiali e in finale sono capaci di una tripletta di medaglie mai vista prima: Ambra 14″11 (record mondiale), Martina 14″46 e Monica 14″73 per un podio tutto tricolore! Altro volto noto dello sport paralimpico è Oney Tapia, possente lanciatore capace di proiettare il suo peso a 13,60m che gli vale il bronzo nella categoria F11. Nel lancio del disco si supera e centra un altro bronzo (39,52m). Due gare, due medaglie. Altra medaglia del tutto fuori dai pronostici è quella di bronzo nei 1500 categoria T20 ad opera di Ndiaga Dieng che, dopo un ottimo quinto posto nei 400 piani, sfodera il suo talento nel mezzofondo chiudendo in 3’57″24. Incredibile! Tutti i report completi e dettagliati della delegazione azzurra sono consultabili sui canali ufficiali della FISPES.