Qualcosa di incredibile è successo in Giappone. Oggi due ori in due discipline difficilissime, i 100 metri e il salto in alto. Ma anche record italiano nei 100 ostacoli per Luminosa Bogliolo ad un passo dalla finalissima, finali conquistate per Alessandro Sibilio (400 ostacoli), Sara Fantini (lancio del martello), Daisy Osakue (lancio del disco). I giorni scorsi hanno dato grande prova Nadia Batocletti nei 5000 metri e due siepisti, Ahmed Abdelwahed e Ala Zoglami che ci proveranno per il podio. Insomma, una apertura di Olimpiade sensazionale.
206 Paesi partecipanti, tutti presenti nell’atletica, nei 100 metri i “jet”. Ebbene il più veloce di tutti si chiama Lamont Marcell Jacobs, atleta di Desenzano del Garda, noto agli addetti ai lavori per essere stato un talentuoso lunghista in età giovanile poi convertitosi alla velocità. Vincere di prepotenza l’oro olimpico su questa distanza con 9″80 non ha paragoni in nessun altro sport, forse solo le medaglie della ginnastica sono alla pari. Partenza decisa, ritmica a 45 passi con frequenza sbalorditive, picco di velocità spaventoso ai 60 metri, fase lanciata senza rivali. Ecco, tutto questo tecnicamente è magnifico se confrontato anche con i mostri statunitensi e caraibici. Non occorre aggiungere altro. Solo lacrime per noi appassionati.
La pedana del salto in alto è in fermento, una delle gare più “alte” della storia, in 7 atleti a 2,33m, in 3 a 2,37. Percorso netto per Tamberi e il rappresentante del Qatar, sua maestà Mutaz Barshim. Il bielorusso Nedasekau ci ha abituati ormai ai “passo” e al superamento dell’asticella alla quota successiva e anche oggi fa così il 2,37. Ma la ruota gira per gli altri due fenomeni che arrivati a pari merito a 2,37 (sbagliano entrambi 2,39) decidono a sorpresa di condividere l’oro olimpico rinunciando allo spareggio, altra cosa rarissima ad una Olimpiade. Le lacrime diventano pianto fragoroso. Indescrivibile.
La cronaca di questa domenica merita altre due considerazioni meravigliose. La storica finale centrata per Alessandro Sibilio nei 400 ostacoli con 47″93, secondo solo ad un certo Fabrizio Mori che a Siviglia nel 1999 sbalordì il mondo. Tra le barriere femminili dei 100 Luminosa Bogliolo ha mostrato tutto il suo splendore con una gara impeccabile, una tecnica pulitissima e una condizione top: 12″75 rappresenta il record italiano e la tredicesima piazza a cinque cerchi.
E non è finita qui l’Olimpiade. Oggi stiamo tutti piangendo.